Il social media manager è una figura che cura la presenza di un progetto sui social network.
E’ un professionista che lavora con i social, gestisce una o più piattaforme in base alle necessità. La principale differenza rispetto a un personaggio non specializzato è la visione d’insieme, la capacità di inserire le proprie azioni in una strategia. Senza dimenticare competenza, esperienza, propensione.
Il social media marketing non è un’attività scollegata dal blogging o dalla SEO. E neanche dal web design. Chi lavora in questo settore deve andare oltre l’isolamento dello strumento e delle sue metriche immediate, utili per una misurazione superficiale.Le parole d’ordine per descrivere questo consulente del settore web marketing: creatività, competenza e strategia.
Si differenzia da ogni altro tipo di marketing perché permette alle aziende e ai clienti di interagire e commentare; un sistema sostanzialmente nuovo di ottenere feedback e consigli e di gestire l’assistenza clienti. Questo aspetto rappresenta una novità rispetto al marketing tradizionale che relega spesso il consumatore a mero spettatore che guarda la pubblicità. Il social media marketing offre ai consumatori una voce: il contenuto da solo non basta le aziende devono sapere interagire.
Quali sono i compiti? Qual è il campo d’azione? Il social media manager si occupa dei profili social e definisce un piano editoriale per ogni canale curando gli snodi che si trovano intorno all’azione. Questo significa che studia e crea i contenuti, ma lo fa dopo aver studiato il target e puntando verso obiettivi precisi.
1. SVILUPPARE UNA SOCIAL MEDIA STRATEGY
Se non è basato su una chiara strategia anche l’essere sui social rischia di passare inosservato. Prima di cominciare a condividere post, twittare o pubblicare foto su Instagram, chi si occupa di social media management deve stabilire, allora, a cosa serve la propria presenza digitale: si vuole aumentare la propria brand awareness o il traffico verso il proprio sito web? Oppure serve, invece, incrementare le conversioni e gli acquisti se si tratta di un eCommerce, per esempio? Stabilire degli obiettivi e perseguirli, insomma, è indispensabile per la gestione efficace dei propri canali.
2. FARE DEL BRAND IL PROTAGONISTA
A partire dalle basi, anche quando si tratta semplicemente della scelta delle immagini di profilo e di copertina o di altri elementi dell’identità visiva, i canali social e i contenuti ospitati al loro interno devono rispecchiare completamente e al meglio l’immagine e i valori del brand. Ciò non significa, però, che essi non vadano customizzati al target specifico a cui ci si rivolgono.
3. PIANIFICARE E PROGRAMMARE
Un social media manager che si rispetti non vorrà mai lasciare nulla al caso e al momento. Meglio, quindi, pianificare il proprio calendario editoriale, almeno su una base mensile che tenga conto di festività, occasioni speciali, lancio di prodotti o promozioni, etc. A livello operativo, poi, potrebbe essere più comodo programmare i post in anticipo con uno dei numerosi software pensati ad hoc. Questo serve a evitare che un imprevisto, una consegna da rispettare, una riunione dell’ultima ora che tengono lontani da ufficio e PC impediscano di seguire e rispettare il calendario social.
4. RISPONDERE A COMMENTI E MESSAGGI
Non è solo un luogo comune: i tassi di risposta a commenti, messaggi, menzioni, tag degli utenti da parte delle pagine ufficiali sono quasi sempre bassissimi. Il risultato? Ci si limita a utilizzare pagine Facebook, account Twitter e simili come fossero vecchi canali unidirezionali. Un buon social media manager deve assicurarsi, allora, di rispondere a qualsiasi commento o messaggio ricevuto ed entro un arco di tempo ragionevole. Nel secondo caso è più semplice: basta settare almeno una risposta programmata che avvisi l’utente della ricezione del messaggio e che qualcuno risponderà quanto prima alla sua richiesta. È un sinonimo di attenzione e cura nei confronti dei propri potenziali clienti.
5. ASCOLTARE LA RETE
Non si tratta solo di accontentarsi di metriche di vanità come il numero di like alla pagina o di follower oppure le interazioni con i singoli post. Si tratta di tenere conto, per esempio, delle conversazioni in cui il proprio brand è coinvolto spontaneamente. In un contesto social ciò è reso più semplice dalla possibilità di tracciare hashtag e keyword correlati al proprio business o a quello dei propri competitor.
6. GESTIRE I PROPRI FOLLOWER
Quando il budget lo permette, meglio affidarsi a un community manager che ben conosce e può interpretare le dinamiche di relazione tra fan di una pagina e utenti social. Ci sono, però, step che anche un semplice social media manager può compiere: organizzare, ad esempio, dove le piattaforme lo permettono, gli utenti in liste, in modo da riconoscere influencer e leader d’opinione, media, clienti “fedeli”, etc.
7. FARE SOCIAL MEDIA ADVERTISING
Il social media marketing da solo non basta, soprattutto se si considera quanto è affollato l’ambiente e quanto scarsa è l’attenzione degli utenti. Un buon social media manager, quindi, deve essere in grado di pensare anche a un investimento strategico in ads che consenta di massimizzare i risultati con budget spesso tutt’altro che cospicui.
8. MONITORARE I PROPRI RISULTATI
Lo si può fare producendo un report su base mensile, per esempio. È un modo per vedere quali obiettivi sono stati già raggiunti e cosa, invece, c’è ancora da fare. Serve anche, però, a rivedere in corso d’opera la propria strategia social e adattarla al proprio target di riferimento.
9. PAROLA D’ORDINE: AGGIORNAMENTO
Quello dei social media è un mondo in continua trasformazione: cambiano gli strumenti, cambiano gli algoritmi e, a volte, non basta “copiare” dai contenuti più virali del periodo i principi per una strategia social vincente. L’unica cosa che si può fare è rimanere costantemente aggiornati sulle novità del settore e imparare dalla propria stessa presenza in questi ambienti, anche quando ciò significa esporsi al rischio fail.
La nostra consulenza personalizzata si basa sulla cooprogettazione tramite periodici incontri con il cliente per decidere insieme la strategia e monitorare insieme i risultati delle campagne promozionali.