Articolo pubblicato il 17 ottobre su MagioneOnline
Parte il 16 ottobre a Magione, Giornata mondiale dell’alimentazione, il progetto “Trasimeno sana alimentazione e sano stile di vita“
Fattorie didattiche e lezioni in classe per acquisire maggiore consapevolezza del cibo
Coinvolti gli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado dei comuni lacustri. L’iniziativa presente anche alla manifestazione Fa la cosa giusta
MAGIONE – Un percorso di educazione a una sana alimentazione, e un corretto stile di vita, è la finalità del progetto che vede coinvolte le scuole primarie e secondarie di primo grado del Trasimeno.
“Stiamo lavorando dallo scorso anno – spiega Cristina Tufo assessore alle attività produttive che segue il progetto per il comune di Magione – ad un percorso di sensibilizzazione relativo ai temi della sana alimentazione grazie ad un partenariato tra pubblico e privato finanziato dalla Regione Umbria”. “Abbiamo voluto programmare il primo incontro il 16 marzo – prosegue – giorno che la FAO ha proclamato Giornata mondiale dell’alimentazione, proprio perché si possa comprendere quanto oggi sia importante costruire un corretto rapporto con il cibo, sia per sé stessi che per rispetto alle tante situazioni di difficoltà che vivono abitanti di altre parti del mondo”.”Fondamentale il momento della mensa – prosegue –. Insieme con l’assessore Eleonora Maghini stiamo infatti ponendo sempre più attenzione a questo momento scolastico che diventa, nel momento della mensa, occasione educativa anche attraverso l’introduzione di cibi legati al territorio quali il pesce di lago o l’olio del Trasimeno”.
Il programma prevede uscite degli alunni nelle fattorie didattiche, partner del progetto, a cui fanno seguito incontri in classe di rielaborazione di quanto visto e fatto durante le uscite. L’iniziativa è stata presentata anche in occasione della manifestazione Fa la cosa giusta in cui alcune classi hanno partecipato a laboratori appositamente allestiti.
“La capacità degli operatori – conclude l’assessore Tufo – di far capire giocando l’importanza di alcune produzioni locali, andando a ripercorrerne le radici storiche e culturali. Sarà l’inizio di una fase di riflessione che porterà ad acquisire maggior consapevolezza del valore del cibo non solo come elemento di sopravvivenza ma elemento di scambio di culture tra etnie diverse”.